Carta di buona condotta: codice etico
La pura chiaroveggenza deve essere usata secondo un codice etico nel quadro del rispetto di una certa etica. In questo contesto, mi impegno a rispettare i miei diritti e doveri nei confronti dei miei consulenti o del pubblico. Troverai di seguito, oltre alle regole di segretezza della consultazione, cinque regole aggiuntive che mi impegno a rispettare:
Regola n°1: la vita dei consulenti è la loro unica strada. Anche se la benevolenza mi motiva, non devo intervenire nelle loro vite senza la loro autorizzazione.
"Prometto di non rivelare mai a una persona i miei sentimenti per lei senza la sua richiesta, perché non prendo il potere. Inoltre non cedo a richieste giocose perché le loro conseguenze sono al di là di qualsiasi etica".
Regola n°2: è essenziale un'intenzione neutra e benevola. Prima di accettare di rispondere a una domanda posta, metto in discussione la mia coscienza per assicurarmi di non avere alcun interesse personale nel consigliare un percorso piuttosto che un altro. Una chiaroveggenza è al servizio di chi la richiede, mai dei miei interessi o delle mie speranze nei confronti di questa persona.
"Mi impegno a non utilizzare le informazioni ottenute attraverso il mio sesto senso per manipolare l'altro nella direzione dei miei desideri o per farmi stimare."
Regola n°3: perché le mie percezioni e le mie parole sono importanti, non devo rispondere in nessun momento ea nessuno, senza condizioni o discernimento. Illustrerò un quadro per rispondere alle domande poste.
"Mi impegno a non diventare un distributore automatico di chiaroveggenza ea sollecitare le mie capacità extrasensoriali entro un quadro ben definito, e solo quando mi sento pronto a rispondere a una domanda ."
Regola n. 4 : il sesto senso può essere instabile ei suoi messaggi possono essere interpretati erroneamente. Devo assicurarmi di essere in grado di percepire chiaramente una situazione prima di decidere.
"Mi impegno ad accogliere queste capacità extrasensoriali con umiltà e cautela, consapevole che una risposta data può avere gravi conseguenze."
Regola n°5: il mio sesto senso non ha lo scopo di rendermi onnipotente. Andare oltre i limiti ordinari dello spazio e del tempo dovrebbe portarmi a una maggiore libertà ma anche a responsabilità.
"Mi impegno ad accettare i miei errori e i miei limiti perché non potrò mai vedere tutto o sapere tutto. Sono consapevole che lo sviluppo delle mie capacità psichiche è una ricerca in continua evoluzione, che potrà continuare senza pericoli coltivando l'equilibrio e il discernimento necessari».
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